L’Hip Hop è un movimento che nasce tra gli anni ’70/’80 come nuova forma di espressione della cultura afro-americana.
Negli anni ’90, a seguito di una forte esposizione mediatica, raggiunge il suo culmine, e dai ghetti americani si espande in tutto il mondo, dando vita ad un nuovo stile di danza caratterizzato da una forte energia ed espressività e da uno stretto legame con la musica, della quale diventa l’espressione corporea.
Nata sulla strada, ballato dai gruppi di giovani, l’Hip-Hop (o Street Dance) oggi è una spettacolare forma d’arte che è entrata nei centri danza e viene praticata da moltissimi ragazzi, grazie alla sua forza di coinvolgimento e la libertà che permette ai danzatori.
La base della Danza Hip-Hop è il free style, cioè stile libero, che consiste nel ballare liberamente, improvvisando anche senza una coreografia.
L’Hip-Hop ha la sua propria tecnica che è stata sviluppata dai vari stili di Hip-Hop, come il B-boying, Dj’ing, Writing, Mc’ing, Locking e il Popping.
Poiché le danze Hip Hop sono un genere molto vasto, l’insegnante ha la possibilità di dare una propria interpretazione personale alle lezioni, mescolando i generi e creando così lo stile proprio di ogni allievo.
L’importante però è non dimenticare le origini di questo stile molto coreografico, e lasciare la possibilità di improvvisazione e interpretazione personale agli allievi, come elemento fondamentale della lezione Hip-Hop.
Il termine Urban Dance indica, invece, un insieme di team, prove, contest e video: l’Urban Dance non è uno stile di danza ma un atto. È una coreografia. L’interpretazione di una performance di Urban Dance è fortemente condizionata dal suo coreografo e assume caratteristiche differenti a seconda del background.
Molte coreografie degli Urban Dancer sono una commistione di vari stili, dal Freestyle Hip Hop al Breaking e al Street/Funk style: per questa ragione spesso le persone tendono ad associare l’Urban Dance con l’Hip Hop e per lo stesso motivo talvolta è difficile spiegare che l’Urban Dance non è l’Hip Hop.
